Coronavirus: intervista a Giuseppe Petrucci, presidente ‘Ens

La Redazione di Abili a proteggere ha intervistato il presidente dell'Ens per capire come le persone con disabilità uditiva stanno vivendo questa emergenza, quali i bisogni più rilevanti e i servizi attivati per rispondere alle necessità riscontrate

Il 31 marzo la Redazione di Abili a proteggere ha intervistato il presidente dell'Ens, Ente Nazionale Sordi, Giuseppe Petrucci, per capire come le persone con disabilità uditiva stanno vivendo l'emergenza causata dalla diffusione del Coronavirus e i bisogni che emergono dai territori. Questa intervista si inquadra in un monitoraggio rivolto alle principali associazioni di categoria delle diverse disabilità sui bisogni delle persone maggiormente vulnerabili in emergenza e i servizi attivati sul territorio per diffondere informazioni accessibili e di supporto a tutti i cittadini con disabilità. L'intervista al presidente dell'Ens è disponibile sul nostro canale youtube Abili a proteggere in Lis e sottotitolata.

Come le persone con disabilità uditiva stanno vivendo questa particolare emergenza? Come l'Ens riesce a supportare le persone sorde in emergenza? Quali bisogni percepite dai territori grazie anche alle vostre sedi territoriali?  

Informazione. Da quando è iniziata questa epidemia del coronavirus non ci sono i servizi di informazione per noi persone sorde e abbiamo difficoltà nel reperire informazioni per i bambini per i ragazzi, per gli adolescenti, per gli adulti e per le persone anziane. Nessuno capisce quali siano le difficoltà delle persone sorde, anche a livello di informazione nei media ci sono delle difficoltà, che abbiamo chiesto di superare e finalmente un piccolo passo è stato fatto a livello nazionale. Così come le persone normodotate riescono a reperire notizie sul coronavirus, anche noi abbiamo necessità di reperire informazioni, sapere come avviene il contagio, conoscere i servizi attivati per la nostra sicurezza e per gli altri cittadini. Sui social realizziamo senza interruzione le traduzioni in Lis delle informazioni principali. Grazie agli uffici della sede centrale, ai dipendenti sul territorio a livello regionale e provinciale, stiamo lavorando a distanza con le teleconferenze e ci aiutiamo a vicenda.

Durante i punti stampa del Dipartimento della protezione civile è presente l'interprete fornita dall'ENS, come abbiamo richiesto, perché abbiamo necessità di ricevere e diffondere queste informazioni. Grazie al presidente Conte, cui abbiamo scritto una lettera spiegandogli la situazione, ora anche durante le sue conferenze stampa è presente l'interprete Lis. Anche la Rai ha iniziato a realizzare qualche servizio in più e il Ministero della Sanità ci ha chiesto la collaborazione per il servizio di interpretariato.

Comunicazione quotidiana. Parallelamente stiamo anche facendo delle verifiche a livello territoriale, come contattare i numeri di richiesta soccorso che non sono attivi per noi sordi e quindi non riusciamo ad essere alla pari degli altri. Fortunatamente tanti interpreti Lis si sono messi a disposizione volontariamente su Facebook per le necessità sul territorio, perchè abbiamo difficoltà con i medici di base, le farmacie, in quanto con le mascherine non riusciamo a capire e a recepire le informazioni che ci vengono date e a comunicare quello di cui abbiamo bisogno. In generale le persone sorde sono più a rischio di contagio. 

Comunicazione al lavoro. Anche nel mondo del lavoro riscontriamo difficoltà: la persona sorda che lavora, che può richiedere i permessi previsti dalle legge 104, anche secondo le recenti disposizioni del Governo, ma a volte tale richiesta viene rifiutata, ha difficoltà perché all'interno dei luoghi di lavoro le persone sorde non possono vedere il labiale visto l'uso delle mascherine. Hanno una doppia difficoltà e nel contempo devono stare più attenti con gli occhi. Stare tutta la giornata con la mascherina cercando di capire soltanto con gli occhi è uno stress a cui la persona sorda si sottopone doppiamente. Abbiamo chiesto se con i prossimi decreti si potrà avere più attenzione per le persone sorde, richiedendo quindi di rimanere a casa. 

Uscite. Ci sono tante persone che stanno a casa e hanno paura di uscire perché, in caso di controlli delle forze di Polizia, non sanno come rapportarsi con loro perchè con le mascherine non riescono a farsi comprendere e non comprendono. Per quanto riguarda gli anziani hanno anche difficoltà nel compilare e stampare l'autocertificazione

Bambini. I bambini sordi a casa non riescono a passare il tempo, i cartoni animati non sono accessibili.

Lis. Lo Stato dovrebbe farsi carico di risolvere queste situazioni, come ho sempre lottato, richiedendo il riconoscimento della lingua dei segni. Se già fosse stato approvato il riconoscimento della lingua dei segni, come in Francia o come in Spagna, non ci troveremmo così indietro come oggi in Italia.

In merito all'inaccessibilità dei numeri istituzionali, il Ministero ha attivato una email dedicata alle persone sorde. Viene utilizzata?
Ci sono persone fortunate che sono in grado di leggere e scrivere la lingua italiana e ci sono persone che non conoscono la lingua italiana, bisogna vedere le tipologie di sordità e i bisogni di ognuno. Proprio ieri una persona sorda, positiva al Coronavirus, è stata ricoverata in ospedale, gli hanno messo la mascherina, la tuta, ma nessuno riusciva a comunicare. La figlia, anche lei sorda come tutta la famiglia, non sapeva che il padre fosse ricoverato e non sapeva chi contattare. Grazie all'Ens territoriale è riuscita a contattare il padre con una videochiamata. Quindi, come questo caso insegna, attuare un consistente intervento per i sordi è veramente opportuno perché altrimenti non riescono ad avere in tranquillità. Già da tempo noi chiediamo al Ministero dell'Interno di poterci approcciare come sordi a questa emergenza in modo adeguato. Il problema non è solo l'udito, bisogna capire quali sono le nostre difficoltà e accogliere le necessità di noi persone sorde. Quindi non basta solo il contatto email, o un numero telefonico per i messaggi. Abbiamo il servizio "ComunicaEns" promosso all'Ente Nazionale Sordi, ma un servizio di sola chat non è adeguato, è necessario avere anche un servizio di videochiamate perché chi appunto non riesce a scrivere in chat può comunicare in lingua dei segni.

Ringraziamo il Presidente dell'Ens Giuseppe Petrucci per la disponibilità dimostrata e Nunzia Orefice per la collaborazione e il servizio di interpretariato. 

L'intervista è disponibile nella versione integrale e sottotitolata sul nostro canale youtube Abili a proteggereNiente di Speciale è la sezione del sito dedicato alle interviste della redazione Abili a proteggere, perché non esistono bisogni speciali ma specifiche necessità

#Covid19 e #sordità: quali difficoltà per la comunità sorda? Un monitoraggio su come le persone sorde stanno vivendo l'emergenza per rispondere alle specifiche necessità e orientare il lavoro futuro. Compila il questionario.

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