Iacopo Melio a #NienteDiSpeciale: un paese più accessibile è un paese per tutti

Iacopo Melio ha ospitato il 16 aprile la redazione di Abili a proteggere per un'intervista sulla campagna #vorreiprendereiltreno, sui pregiudizi legati alla disabilità, sul suo ultimo libro, ma anche sui temi dell'emergenza, protezione civile e prevenzione

Studente di Scienze Politiche a Firenze, Iacopo Melio lavora nel mondo del giornalismo e della comunicazione digitale. Nel 2015 ha fondato la Onlus #vorreiprendereiltreno, per sensibilizzare alla disabilità e all'abbattimento delle barriere architettoniche e culturali promuovendo progetti sul territorio, ma anche grazie ad un costante attività mediatica sui social network. Il suo ultimo libro: “Faccio salti altissimi”. Ultimo premio: nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “motu proprio” dal Presidente Sergio Mattarellaper il suo appassionato contributo alla causa dell’abbattimento delle barriere architettoniche e degli stereotipi culturali”. 

Come ti è venuta l'idea di creare la campagna #vorreiprendereiltreno?

La campagna nasce per caso. Scrissi un articolo sul mio blog per parlare delle barriere architettoniche in maniera divertente e ironica, facevo un appello alla politica dicendo "fatemi prendere il treno non tanto perché è un mio diritto, ma perché voglio innamorarmi su un treno incontrando la ragazza dei miei sogni come in un film". L'articolo fu molto condiviso e allora, per non sprecare quest'occasione di attenzione mediatica, ho deciso di fondare la Onlus #vorreiprendereiltreno con l'obiettivo di continuare a sensibilizzare e a realizzare progetti riguardanti la disabilità a 360°.

Qual è il progetto di questa campagna che ti ha reso più orgoglioso?

Ce ne sono tanti, orgoglioso in particolar modo mi rendono i servizi che offriamo ogni giorno. Siamo riusciti a finanziare uno sportello di ascolto psicologico completamente gratuito per ragazzi e per famiglie e poi offriamo ogni anno, da 3 anni, un servizio di pet therapy negli ospedali, in pediatria, ed è bello vedere come ci siano dei risultati concreti anche a livello di salute in quello che facciamo. Poi, ad esempio, il primo anno siamo riusciti ad acquistare una macchina completamente accessibile, che viene usufruita dal mio comune Cerreto Guidi per il trasporto scolastico in particolar modo dei ragazzi con disabilità. Quindi pensare che questo sia possibile solo grazie alle donazioni di chi ci segue mi rende particolarmente felice.

Con quale pregiudizio ti sei scontrato nel corso della tua vita?

Più che un pregiudizio, un atteggiamento che è quello della superficialità, anche con un certo pietismo. Si pensa che rendere un Paese accessibile sia un aiuto solo per le persone con disabilità e questo secondo me è un nostro pregiudizio, ma non è così: un Paese più accessibile è un Paese che include le mamme con il passeggino, gli anziani con il bastone o ragazzi grandi e grossi che si fanno male giocando a pallone e per un mese devono portare le stampelle, quindi pensare che la disabilità riguardi una cerchia ristretta di persone e non tutti è secondo me un nostro pregiudizio che dobbiamo combattere.

Parlaci del tuo nuovo libro "Faccio salti altissimi". 

È uscito nel marzo dell'anno scorso per Mondadori ed è una sorta di autobiografia, però la mia vita è una cornice per raccontare altre storie, storie di diritti, storie di minoranze, non necessariamente collegate alla disabilità, quindi è stato un modo per dare voce a tante battaglie e poi per ricordare, un po' come dice il titolo, che è preso da una frase che io dico sempre "vivo con le ruote per terra ma faccio salti altissimi", che ognuno di noi, a prescindere dalle proprie difficoltà, può fare grandi cose.

Progetti futuri?

A lungo termine non ne ho perché semplicemente vivo sia la Onlus che il mio lavoro giorno per giorno, in base alle proposte che ci vengono fatte appena finiamo un progetto ne scegliamo subito un altro senza grandi schemi, sicuramente continuare a offrire i servizi costanti che #vorreiprendereiltreno dà e mantenerli. Ad esempio, proprio questo mese stiamo finanziando una raccolta fondi per una squadra di rugby di Roma, i Romanes, e vogliamo raccogliere dei soldi per permettere di partecipare a un torneo europeo, visto che comunque di sport inclusivo non se ne parla purtroppo abbastanza credo che possa essere una bella occasione per sensibilizzare anche in questo settore.

Ti sei mai trovato in una situazione di emergenza?

Sì. Nel 2014 il nostro paese è stato colpito da un violento uragano e la mia casa si è trovata proprio lungo il percorso dell'uragano ed ero solo in casa, tra l'altro, quindi immaginate la mia preoccupazione, poi fortunatamente è durato 4-5 minuti, però i danni sono stati importanti. Io fortunatamente abito al piano terra, quindi, a parte il disagio di dover andare dalla nonna per qualche giorno, sono stato sicuramente molto più fortunato di tanti altri che magari abitano ad un piano superiore e quindi diventa complicato anche lo spostamento oppure la fuga in caso di emergenza.

Secondo te come si possono sensibilizzare i cittadini sul tema della protezione civile e sui rischi del nostro Paese?

Io credo che raccontare storie sia sempre un ottimo modo per sensibilizzare, far vedere quello che non funziona e poi vedere anche quello che funziona. Io ricevo quasi ogni settimana domande di persone che mi chiedono "ma se a scuola da mio figlio c'è il terremoto e lui è in carrozzina, chi me lo porta al piano di sotto, chi è che si preoccupa?". L'animo umano non è molto altruista in questi casi, magari uno è portato a salvare se stesso e non pensa a chi ha delle difficoltà, quindi c'è molto da lavorare su questo creando anche dei percorsi standard, perché io vedo che ogni scuola, ogni ospedale, ha regole differenti, mentre dare delle linee guida concrete che possono essere imparate sia dalle strutture e dalle istituzioni, che dai cittadini sarebbe una bella cosa. Ho un amico che vive in Giappone e i cittadini ogni volta che vanno in un appartamento nuovo, in affitto, trovano un librettino con delle linee guida su cosa fare in caso di calamità, dal terremoto agli uragani, e hanno proprio un kit con cibo e quant'altro possa servire in emergenza. Ovviamente si sta parlando di fantascienza per noi però è uno ottimo spunto, dare una sorta di regolamento per le calamità naturali.

Quindi è importante informarsi, prepararsi prima che succedano eventi emergenziali.

L'intervista a Iacopo Melio è disponibile nella versione integrale e sottotitolata sul nostro canale youtube Abili a proteggere

Niente di Speciale è la sezione del sito dedicato alle interviste della redazione Abili a proteggere, perché non esistono bisogni speciali ma specifiche necessità

Grazie a Iacopo Melio per la disponibilità e attenzione dedicateci, e a Elena per la collaborazione. 

Interviste Niente di speciale:

Link utili: IacopoMelio, #vorreiprendereiltrenoQuirinale (elenco e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato), Dipartimento della protezione civile - rischi, Io non rischio