#NienteDiSpeciale: intervista all’atleta paralimpico Oney Tapia

Il terzo appuntamento di #NienteDiSpeciale è con Oney Tapia, atleta paralimpico ipovedente, di origine cubana, specializzato nel lancio del disco. Ha partecipato anche all'ultima edizione di Ballando con le stelle

La redazione di Abili a proteggere il 14 luglio ha incontrato a Roma l'atleta paralimpico Oney Tapia per farci raccontare la sua esperienza di sportivo e per conoscere come una persona con disabilità visiva affronta una situazione di rischio. Di seguito riportiamo alcuni punti salienti dell'intervista. 

Oney, cosa ha significato per te vincere l'oro agli Europei di Grosseto e l'argento ai Giochi olimpici di Rio 2016 e quali emozioni hai provato quando sei salito sul podio?

"La medaglia d'oro a Grosseto è stato il mio primo input per intraprendere una strada in salita piena di impegni e faticosa. È stato uno stimolo per aumentare la frequenza degli allenamenti e la fiducia in me stesso, per continuare ad avere stimoli, per riuscire a dare il massimo in ogni allenamento e avere una costanza che alla fine mi ha portato a raggiungere un obiettivo. Questa esperienza mi ha dato tanta soddisfazione e forza per andare avanti, per alzare l'asticella, perché bisogna sempre affrontare le sfide e ogni piccolo muro che troviamo davanti, ogni piccolo ostacolo porta con sé sempre qualcosa di buono."

Che consiglio daresti ai giovani con disabilità che vogliono fare sport ma hanno paura di avvicinarsi a un'attività sportiva e competere insieme agli altri?

"La prima cosa che dico è rivolta ai genitori di questi ragazzi. Lo so che non è facile però dovete avere fiducia nei vostri figli e in voi stessi perché a volte la paura genera una sovraprotezione paternale e tante volte non lascia crescere i figli. Bisogna lasciarli andare perché devono affrontare la loro vita, devono prendere la loro vita in mano e devono capire quali sono i loro limiti e scoprire che possono fare qualsiasi cosa. Io sono convinto che quando questi ragazzi muoveranno il primo passo da soli avranno delle soddisfazioni enormi."

Ti sei mai trovato in una situazione di emergenza, come ad esempio un terremoto?

"Ho dato un piccolo contributo quando c'è stato il terremoto de L'Aquila. Sono partito con un gruppo di volontari di Longuelo ed è stata un'esperienza indimenticabile perché non avevo mai visto in vita mia nulla del genere. Per me è stato bello contribuire. Ho visto e toccato con mano tutto il lavoro che è stato fatto, ho visto tante persone dare il loro contributo e il bello è stato vedere come le persone lavorano insieme e quando succede vengono fuori delle cose meravigliose."

Tu sapresti cosa fare in caso di calamità e dove trovare informazioni su come prepararsi a queste calamità?

"Bisogna informarsi per agire correttamente, per non peggiorare la situazione quindi bisogna andare in Comune o rivolgersi alla protezione civile locale e informarsi anche sui corsi che aiutano le persone a conoscere e a prepararsi sui rischi. Bisogna proprio informarsi".

L'intervista è disponibile nella versione integrale e sottotitolata sul nostro canale youtube Abili a proteggere

Ringraziamo Oney Tapia per la gentilezza e affabilità che ci ha riservato, l'agente Letizia Macedonio e l'Ispettore Capo Francesco Calabrò, del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre, per aver reso possibile l'intervista, il Comitato Italiano Paralimpico - Cip e la Fispes, Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali

Foto gentilmente concesse dalla Fispes. 

Fonte: Redazione Abili a proteggere

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