Coronavirus e disabilità visiva: intervista al presidente UICI Mario Barbuto

Oggi 20 marzo dalle ore 15 alle 20, la Slash Radio Web dell'UICI trasmette una diretta non-stop con le associazioni delle disabilità e della protezione civile e con i bambini e ragazzi dei centri di Consulenza Tiflodidattica. Per l'occasione abbiamo intervistato il Presidente dell'UICI Mario Barbuto sul tema Coronavirus e disabilità visiva
persona con disabilità visiva con cane guida e accompagnatore

Coronavirus e disabilità visiva. Venerdì 20 Marzo dalle 15.00 alle 20.00 Slash radio web in diretta Facebook con tanti ospiti del mondo della letteratura, della musica, dello spettacolo, del giornalismo, dell'associazionismo, della radio. Collegamenti anche con i Presidenti delle sezioni delle città maggiormente colpite dal Coronavirus. In occasione di tale appuntamento "Primavera insieme a voi", la redazione di Abili a proteggere ha intervistato il presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Mario Barbuto, in merito all'emergenza in corso Coronavirus e disabilità visiva. Di seguito l'intervista telefonica con il presidente. 

mario barbuto per coronavirus e disabilità visiva

Come stanno vivendo le persone cieche e ipovedenti questa emergenza?

L’emergenza riguarda tutti e coinvolge milioni di persone ed ha aspetti veramente particolari mai sperimentati almeno dagli esseri umani di questa generazione. Rimanere confinati in casa per giorni, forse con il rischio che diventino delle settimane, è veramente una condizione molto particolare. Per quanto riguarda le persone non vedenti e ipovedenti noi identifichiamo almeno 3 aspetti: 

  • il primo concerne lo svolgimento di tutte quelle incombenze pratiche della vita quotidiana, come per esempio fare la spesa. Le persone che vivono da sole o che hanno solamente il cane, oppure coppie di non vedenti, hanno molta difficoltà. Anche le catene alimentari che normalmente svolgono questo servizio in questi giorni non sono in grado di garantire la puntualità delle consegne, senza parlare dell’approvvigionamento dei farmaci e anche dello svolgimento di visite oculistiche urgenti, anche se non hanno nulla a che fare con il COVID-19. Inoltre, il dover andare a lavoro e quindi avere un accompagnatore per svolgere questa attività quotidiana non è sempre facile come per le persone restare a casa e smettere di lavorare. Ci sono persone non vedenti che lavorano, ad esempio, come centralinisti negli ospedali e sottrarre in questo momento delle forze all'attività di un ospedale sembra davvero impensabile e impraticabile.
  • Il secondo aspetto riguarda invece i risvolti psicologici, in particolare per le persone che vivono da sole. Questa situazione di confinamento non di rado conduce a una sorta di paura, di sconforto, di depressione. È un problema del quale bisogna tenere assolutamente conto, noi abbiamo attivato dei sistemi di rimedio.
  • Il terzo aspetto che viene trattato anche attraverso un opuscolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, al quale abbiamo cercato di dare il nostro contributo, che verrà presto diffuso, riguarda la particolarità dell’essere ipovedenti e in particolare non vedenti. Queste persone utilizzano molto di più di tutti gli altri le mani per conoscere, per leggere, per esplorare, per scrivere, per lo svolgimento di tante funzioni della vita quotidiana. Visto che il virus si diffonde particolarmente proprio attraverso le mani come veicolo, apre numerose questioni legate proprio alla protezione sanitaria, ai sistemi di protezione, a come adottare misure per la salvaguardia personale anche per non coinvolgere poi altre persone in maggiori rischi di contagio.

Che supporto riesce a dare l’UICI in questa emergenza alle persone cieche ed ipovedenti?

Noi abbiamo mantenuto operative, anche se con mezzi un po’ diversi, tutte le nostre sedi che sono circa 150 in tutta Italia, oltre alla nostra sede nazionale. Il primo supporto è quello relativo alla rete di volontari che ogni sezione territoriale è riuscita a costruire nell'arco degli anni e che oggi, sia pure in misura molto minore, si sta rendendo disponibile proprio per lo svolgimento di quelle attività pratiche fondamentali, accompagnamenti, consegna spesa e domicilio, ecc. A tal proposito abbiamo già rivolto un appello al Governo perché questi volontari possano essere equiparati alle babysitter per le persone costrette ad andare a lavorare, ovviamente perché un piccolo incentivo economico in queste situazioni può aiutare a reperire più persone.

Nella foto: alcuni bambini e ragazzi ciechi, ipovedenti e pluridisabili seguiti dai Centri di Consulenza Tiflodidattica con il loro arcobaleno tattile e la scritta “andrà tutto bene” in Braille Un ragazzo con la cartina dell’Italia tattile con l hashtag noidiamouniti. in un’altra foto la poesia d Ginevra scritta in questi giorni: “La nostra lontananza”

Abbiamo, inoltre, attivato il nostro gruppo nazionale di educatori, circa 30 persone in tutta Italia, che si stanno mettendo in contatto con le famiglie e con i ragazzi con disabilità visiva, che non sempre, anzi quasi mai, si possono avvalere della didattica a distanza proposta dalle scuole proprio per essere vicini alle famiglie, invogliare i ragazzi a svolgere dei compiti o delle attività. Oggi pomeriggio durante il live radio, sono in programma contributi di questi ragazzi e dei nostri educatori.

Abbiamo anche attivato un gruppo di psicologi su tutto il territorio nazionale che a titolo volontario e gratuito sono disponibili, in alcune ore del giorno, a contatti telefonici per fornire un supporto psicologico alle persone che ritengono di averne bisogno in questa situazione complessa. Ovviamente tutto questo comporta un impegno di risorse e costi e anche per questo abbiamo chiesto al Governo un intervento a favore delle associazioni che lavorano in prima linea su questi temi perché le associazioni cominciano a faticare e rischiano di non farcela.

Rivolgiamo un appello alle grandi catene alimentari: immaginare una corsia preferenziale per le persone con disabilità, non solo visiva ma parlo in generale, perché ci sia la consegna a domicilio della spesa con una precedenza, perché molte di queste persone non riescono neanche a uscire di casa per andare a fare la spesa e non c’è nessuno che sia disponibile o che trovi modo e tempo di farla per loro come avveniva una volta. Abbiamo dovuto anche rinunciare a tutti i progetti di servizio civile in quanto sono stati sospesi e non possiamo più essere supportati da oltre 1.000 volontari del servizio civile. 

Che bisogni percepite dai territori?

Rivolgo innanzitutto un pensiero ad alcune persone nostre associate che hanno perduto la vita. Proprio ieri ho avuto la notizia di una ragazza di Pesaro di 27 anni, intubata e con respiratore da circa una settimana e che purtroppo non ce l’ha fatta, come altre persone di età più avanzata. Ovviamente sono pensieri e considerazioni difficili da svolgere, quando poi tutto quello che si sente dire in televisione è numero invece poi diventa concretezza, persona, voce, carne, sangue, questo è davvero complesso e difficile parlarne.

I bisogni che abbiamo avvertito principalmente sono proprio questi:

  • muoversi per i lavoratori, poter andare al lavorare, avere a disposizione gli accompagnatori, avere la possibilità di farli entrare in azienda fino al posto di lavoro. A volte purtroppo registrano un rifiuto di far entrare l’accompagnatore da parte delle aziende.
  • avere chiarezza relativamente alle misure di fruizione della legge 104 per le persone che possono stare a casa in queste settimane, che possono assentarsi dal lavoro.
  • avere un’attività continuativa dal punto di vista didattico per i nostri bambini e i nostri ragazzi, sono tanti,
  • sentire la vicinanza delle altre persone. Questo viene sollevato molto spesso dal territorio. Abbiamo attivato stanze virtuali per le conversazioni, per gli incontri in tante realtà territoriali, però c’è bisogno di sentire la presenza delle altre persone, perché il silenzio, il confinamento e la chiusura in casa comportano tante volte il rischio di cadere. Sottolineiamo quindi l'importanza di farsi sentire vicini. 

Ringraziamo il Presidente dell'UICI Mario Barbuto per la disponibilità dimostrata e Linda Legname per la collaborazione. 

Sportello di ascolto psicologico Covid-19

Fonte: Abili a proteggere

Fonte foto: UICI

Link utili: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, FandFishAssociazione Disabili Visivi

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