Comune di Lecce: Piano di Protezione Civile e disabilità

Il Comune di Lecce si è dotato di un Piano di Protezione Civile inclusivo prevedendo nelle diverse fasi delle emergenze le attività da svolgere per tutelare tutti i cittadini, incluse le persone vulnerabili. Una sezione del piano è dedicata all'assistenza in emergenza alle persone con disabilità

Il Comune di Lecce ha aggiornato il Piano di Protezione Civile con delibera dell'11 febbraio 2021. Il documento definisce l'individuazione degli scenari di rischio che possono interessare il territorio e le strategie operative e del modello di intervento contenente l’organizzazione delle strutture per lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di protezione civile e della risposta operativa per la gestione degli eventi calamitosi previsti o in atto.

Il Piano di Protezione Civile del Comune di Lecce annovera tra gli edifici e le infrastrutture sensibili ai fini di Protezione Civile gli edifici che ospitano i servizi sanitari e assistenziali: ospedali, case e cliniche di cura, ambulatori, postazioni ordinarie ambulanze, postazioni 118, assistenza disabili, assistenza tossicodipendenti, igiene mentale, ospizi.

Nella sezione dedicata alle attività in carico alla "Funzione Sanità, assistenza sociale e veterinaria", si prevede l'aggiornamento dei dati riguardanti i cittadini con disabilità, dializzati, infermi legati a dispositivi salva vita tra le attività da svolgere in ordinario, mentre per quanto riguarda le attività previste in emergenza si prevede che la funzione debba individuare le esigenze di assistenza sanitaria e coordinare le squadre di volontari da inviare presso le abitazioni dei cittadini con disabilità.

Nello specifico ed a seconda dei diversi rischi, in fase di preallarme la Funzione Sanità individua e contatta le famiglie delle persone con disabilità, mettendo loro a disposizione, in collaborazione con la Funzione Volontariato, i volontari per eventuali specifiche necessità (es. evacuazione o trasferimento oppure presso le strutture di ricovero). In fase di allarme attua la messa in sicurezza delle persone con disabilità e/o non autosufficienti, con la Funzione Volontariato. In caso di cessato allarme, la funzione provvede al ritorno dei disabili presso le rispettive abitazioni.

Censimento. Per garantire l’efficacia delle operazioni di allontanamento della popolazione, con relativa assistenza, il Piano prevede che venga effettuato un censimento della popolazione residente o che comunque abita nelle aree a rischio. Almeno per ogni nucleo familiare si prevede la raccolta delle informazioni di contatto (cellulare, e-mail), l’età dei i componenti e la disponibilità di mezzi di trasporto. Particolare attenzione dovrà essere posta riguardo alle persone con disabilitò o non autosufficienti. Un’importante attività, soprattutto per la mitigazione del rischio neve, dovrà riguardare la georeferenziazione dei soggetti dializzati o che comunque necessitano di un supporto medico costante residenti nel territorio comunale. I dati raccolti andranno integrati, per i periodi di maggiore afflusso turistico, con quelli disponibili presso gli uffici comunali, del turismo regionale e/o provinciale relativamente al numero delle presenze turistiche. Le attività di censimento della popolazione a rischio sono affidate al Responsabile della Funzione Assistenza alla Popolazione che potrà richiedere il supporto e la collaborazione della Struttura Comunale di Protezione Civile nonché degli altri uffici comunali (anagrafe, servizi sociali, tributi) e della ASL per la trasmissione periodica delle informazioni di rispettiva competenza.

Assistenza. Oltre a queste misure di tutela della popolazione, il Comune di Lecce ha inserito una sezione interamente dedicata all'assistenza delle persone con disabilità in caso di emergenza. Nel capitolo 14.10 "Rischio sanitario ed assistenza in emergenza a persone disabili" della relazione generale, si parla di assistenza alle persone con disabilità in caso di emergenza con specifico riferimento al tipo di disabilità, motoria, sensoriale, cognitiva. I suggerimenti forniti possono e devono interessare tutti, anche se nel nucleo familiare non vivono persone con disabilità: in emergenza può capitare di soccorrere non solo i propri familiari, ma anche amici, colleghi di lavoro, conoscenti, vicini di casa, compagni di scuola, persone che hanno bisogno di aiuto incontrate per caso.

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Fonte: Città di Lecce, Redazione

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