Intervista a SSB, Fand e Fish Calabria: modello di cooperazione territoriale per la pianificazione di PC

Intervista tripla a SSB, Fish e Fand Calabria: pianificazione, disabilità e gestione dell’emergenza, l'importanza della rete e di un coordinamento territoriale tra istituzioni ed associazioni e mappa sinottica della disabilità

La redazione di Abili a proteggere ha intervistato il 12 luglio Gianfranco Pisano, presidente SSB, Soccorso Senza Barriere, Annamaria Bianchi, segretaria Fish Calabria, Federazione Italiana Superamento Handicap, e Maurizio Simone, presidente Fand Calabria, Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità. Tanti i temi affrontati nel corso dell'intervista tripla: ruolo del Garante dei diritti delle persone con disabilità, pianificazione, disabilità e gestione dell’emergenza, l'importanza della collaborazione tra istituzioni, mondo del volontariato e associazioni di categoria, mappa sinottica della disabilità. L'intervista, integrale e sottotitolata, è disponibile sul canale Youtube di Abili a proteggere.

Come nasce Soccorso senza barriere?

(A.Bianchi) Nasce nel settembre del 2015 e si ispira ai principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Ha avuto l'input da Tutela Civium per poi portare avanti un'idea condivisa con le associazioni di protezione civile e le associazioni di persone con disabilità, mirando ad un cambiamento culturale fatto di azioni concrete sul territorio. Le associazioni di persone con disabilità aderenti alle Federazioni Fand e Fish hanno contribuito in modo attivo e partecipato insieme alle associazioni di protezione civile.

L'obiettivo di Soccorso senza barriere è quello di creare un soccorso accessibile e condiviso: la necessità e la voglia di lavorare insieme fanno sì che le persone con disabilità, proprio in virtù dell'articolo 11 della Convenzione Onu, partecipino in modo attivo e, in base alle proprie disabilità, diano un contributo effettivo e concreto insieme alle famiglie e alle associazioni.

Quali sono il ruolo e le azioni del Garante dei diritti delle persone con disabilità? Alla luce del nuovo regolamento approvato in Calabria, come collabora il Garante con i Comuni nella pianificazione di protezione civile?

(G.Pisano) La figura del Garante dei diritti delle persone con disabilità, in Italia ancora non normata, è in via di istituzione da parte dei Comuni e di alcune Regioni, sulla base della Convenzione ONU del 2006. Con il regolamento approvato in Calabria si definisce il ruolo del Garante all'interno degli enti locali: dare sostegno alle persone con disabilità ed essere una figura di garanzia per i piani di protezione civile e i piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche. I progettisti devono, quindi, interloquire con il Garante dei diritti delle persone con disabilità per definire procedure e soccorso alle persone con disabilità in emergenza, in riferimento all'articolo 11 della Convenzione ONU. Grazie al sindaco, al vicesindaco e al responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Frascineto stiamo creando un modello d'intervento integrando nel centro operativo comunale la figura di garanzia delle persone con disabilità anche per le emergenze, non solo per la pianificazione.

Quali sono gli obiettivi della Mappa Sinottica? Come si è articolato il progetto?

(M.Simone) La mappa sinottica nasce con l'obiettivo di dare uno strumento operativo per il soccorso in emergenza flessibile e rapido che permetta ai soccorritori in emergenza di sapere dove, come e quando intervenire sulle persone da soccorrere. Il progetto è articolato secondo un lungo lavoro iniziato nel 2007: partendo da una moltitudine di simboli, colori, diciture e indicazioni, escludendo quelli in uso dalle componenti del sistema di protezione civile, siamo arrivati a cinque simboli con relativi colori e diciture identificative delle tipologie di disabilità: motoria, sensoriale, intellettiva e altre disabilità. Attraverso questo percorso, la mappa sinottica ha potuto avere una sua collocazione e strutturazione definitiva poi approvata con la delibera 135 del 2015 della Regione Calabria.

Intervista a SSB Fand e Fish Calabria: Gianfranco Pisano, presidente Soccorso Senza Barriere, Annamaria Bianchi, segretaria Fish Calabria e Maurizio Simone, presidente Fand Calabria

Il tema pianificazione, disabilità e gestione dell'emergenza come si sviluppa nella Regione Calabria?

(G.Pisano) Per quanto riguarda la pianificazione, come anticipato, siamo fermi al 2016 con l'approvazione della delibera 135 del 2015, che è stata recepita anche nella delibera di giunta regionale 611 del 2019 con le linee guida approvate sulla pianificazione d'emergenza. Attualmente circa dodici Comuni hanno elaborato la mappa sinottica per una gestione efficace dell'emergenza. La mappa sinottica non è utile solo per la pianificazione d'emergenza sui rischi naturali, ma avere il quadro delle persone con disabilità e vulnerabili, per esempio in questo periodo di pandemia, avrebbe facilitato la somministrazione del vaccino.

Gli obiettivi futuri di SSB e delle Federazioni sono:

  • far recepire dalla Regione Calabria, e non solo, i piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche anche ai fini di protezione civile;
  • sensibilizzare le amministrazioni affinché una persona con disabilità abbia, come tutti, la possibilità di muoversi e mettersi in sicurezza da solo. L'autonomia delle persone con disabilità (art. 9 della Convenzione ONU) non deve essere garantita solo in tempo di pace, ma anche in emergenza, per potersi mettere in sicurezza;
  • affrontare il tema delle persone vulnerabili, cioè i bambini e le persone anziane, che non sono ancora state considerate in questo nostro lavoro;
  • priorità delle persone con disabilità, che significa dare lo stesso soccorso a persone nelle stesse condizioni, in uno scenario omogeneo.

Come è nata la collaborazione tra istituzioni, mondo del volontariato e associazioni che rappresentano le persone con disabilità in Calabria?

(A.Bianchi) Questa collaborazione nasce proprio dall'esigenza di mettere sul campo delle azioni concrete, non è possibile lavorare ognuno per sé. Affinché il nostro obiettivo possa essere efficace in situazioni di emergenza è necessario che tutti gli attori coinvolti contribuiscano, ognuno nel proprio modo di agire. Quindi è necessaria in primis la collaborazione con le istituzioni, che devono attuare leggi e regolamenti, inoltre è necessario che collaborino le associazioni di volontariato di protezione civile e le associazioni di persone con disabilità, conoscendosi, lavorando insieme e creando un vero e proprio esempio di cittadinanza attiva. Un piano è sicuramente efficace se tutte le persone sono messe in grado di agire e informate su come comportarsi. Questa collaborazione nasce affinché ci sia formazione, dialogo, sperimentazione. Solo in questo modo le persone, incluse quelle con disabilità, saranno sensibilizzate, informate, addestrate, attraverso questo circuito, e consapevoli  della gestione in caso di calamità degli interventi in tutte le loro fasi e quindi soggetti attivi ed autonomi in un soccorso completamente inclusivo ed accessibile.

Cosa è emerso nel corso dell'audizione con l'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità?

(M.Simone) Nell'incontro con l'Osservatorio sono emerse le nostre criticità rilevate sul territorio nel corso del progetto della mappa sinottica: riuscire a mettere insieme i dati e a comporre la mappa, che è efficace solo se vengono identificati tutti i soggetti destinatari dell'intervento, non è facile a causa dell'accesso ai dati per la privacy. In emergenza il diritto principale che è il diritto alla vita, al soccorso, all'intervento prioritario, dovrebbe passare oltre qualsiasi altra tipologia di diritto, come anche il diritto alla privacy. Se in emergenza non si è in grado di dare risposte alle esigenze delle persone con disabilità allora vuol dire che si è fallito nella pianificazione ed è qui che sorge il problema principale emerso in sede finale nel nostro colloquio con l'Osservatorio: riuscire a dare un input, delle regole ben precise affinché i destinatari dell'intervento, quindi le persone con disabilità, possano essere identificate sul territorio. Dovrebbe, quindi, essere identificato un percorso corretto e specifico in cui i dati vengano da una parte tutelati nel rispetto della normativa sulla privacy, dall'altra messi a disposizione degli operatori del soccorso in caso di emergenza per un intervento efficace.

Ringraziamo Gianfranco Pisano, Maurizio Simone e Annamaria Bianchi, SSB, Fand e Fish Calabria, per la disponibilità e cortese collaborazione dimostrate.

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Link e documenti utili: Soccorso Senza Barriere, FANDFISH Calabria, Convenzione ONU, Regione Calabria Protezione CivileRegione Calabria, Dipartimento della Protezione Civile, Deliberazione n. 135 della seduta del 5 maggio 2015 e Allegata Proposta: Integrazione Linee guida regionali: pianificazione d'emergenza - direttiva disabilità