Intervista a Bernardo Mazzanti, responsabile Protezione civile Regione Toscana

La redazione di Abili a Proteggere ha intervistato Bernardo Mazzanti, responsabile del Settore Protezione Civile della Regione Toscana

Proseguendo con il ciclo di interviste rivolte a tutte le strutture regionali di Protezione civile al fine di valorizzare il grande sforzo che queste fanno per rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, incluse le persone con disabilità, la redazione di Abili a proteggere ha intervistato il 7 febbraio l’ingegnere Bernardo Mazzanti, responsabile Settore Protezione civile della Regione Toscana, che ci ha raccontato le iniziative regionali durante l’emergenza sanitaria, del modulo della colonna mobile regionale accessibile alle persone cieche e ipovedenti, da attivare in caso di emergenze di protezione civile, quando viene allestito il campo di assistenza alla popolazione, dell'utilità di disporre dei dati delle persone con disabilità in emergenza e per concludere si è parlato di formazione.

Quali sono state le attività svolte durante l'emergenza Covid a favore delle persone con disabilità?

Come protezione civile regionale abbiamo distribuito mascherine alle associazioni di volontariato, al terzo settore e alle associazioni di categoria delle persone con disabilità, perché consapevoli che le persone disabili sono state fra le più colpite da questa pandemia, anche per la difficoltà di mantenere un livello di vita sociale sufficiente. In parallelo i volontari di protezione civile nei primi mesi della pandemia hanno assistito la popolazione, comprese le persone con mobilità ridotta, per le necessità quotidiane, come la spesa o medicinali.

Durante l'emergenza è stata utilizzata una comunicazione accessibile?

Ci siamo appoggiati al nostro sito web regionale che rispetta gli standard di accessibilità. Sicuramente ci sono ulteriori margini di intervento e l'emergenza ci ha fatto capire anche quanto ancora possiamo meglio sfruttare gli strumenti, in particolare quelli online, per fare informazione, dare supporto e anche per avere un riscontro da parte di chi ha bisogno di comunicare le esigenze e le particolari necessità.

La Regione ha adottato provvedimenti in materia di disabilità ai fini di protezione civile?

Abbiamo iniziato un percorso con alcune associazioni con cui abbiamo sviluppato un progetto specifico per la colonna mobile regionale di protezione civile. Grazie al contributo delle associazioni dei non vedenti-ipovedenti, durante la pandemia, è stato acquistato un bastone intelligente con radiofari con l’intento di dare supporto alle persone cieche e ipovedenti in caso di necessità e all'interno di un campo di emergenza di protezione civile. Quando interviene la colonna mobile regionale toscana, viene allestito un modulo di assistenza alla popolazione, un campo con tende per alloggiare persone colpite da un sisma o da un'altra emergenza grave, che impedisce di avere l'abitazione agibile. Siamo, quindi, in grado di dotare otto unità con un sistema di bastoni collegati a dei radiofari da collocare in punti strategici del campo, cucina, servizi igienici, ingresso, uscita, che permettono di dialogare con questi bastoni e dare una sorta di percorso guidato alle persone ipovedenti e non vedenti. Questo sistema dovrebbe rendere la vita nel campo molto più agevole, rendendo le persone indipendenti senza bisogno di supporto continuo. Questo secondo noi è un primo seme per rendere inclusivi la colonna mobile, il campo e il modulo di assistenza popolazione.

In caso di emergenza la Regione ha necessità di disporre dei dati delle persone con disabilità?

Confidiamo che in emergenza la collaborazione con chi dispone di questi dati, le strutture sanitarie e i servizi comunali sia efficiente. A nostro parere c'è ampio margine di miglioramento per provare in tempo di pace quei meccanismi di scambio sicuro delle informazioni per garantire l'immediata localizzazione di chi per disabilità o per altre necessità abbia bisogno di una priorità di intervento.

La Regione ha organizzato dei corsi di formazione sul tema disabilità?

Sì, grazie alla donazione di sistemi di localizzazione per ipovedenti e non vedenti, c’è stata l'occasione anche per organizzare un primo incontro tra volontari specializzati negli interventi in emergenza di protezione civile e le associazioni di ipovedenti e non vedenti, che hanno iniziato ad ideare un progetto di formazione specifica per i volontari. L'idea è di formare i volontari sulle esigenze delle persone con disabilità visiva, come affrontare le specifiche necessità, come allestire le aree di accoglienza per un'equa condizione di vita in caso di emergenza.

Ringraziamo Bernardo Mazzanti, responsabile Protezione civile della Regione Toscana, per la disponibilità e cortese collaborazione dimostrate.

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