Dichiarazione del Comitato europeo dei diritti sociali su Covid e tutela delle persone vulnerabili

In una dichiarazione rilasciata il 22 aprile, il Comitato europeo dei diritti sociali ha evidenziato i diritti sanciti dalla Carta Sociale Europea che sono particolarmente compromessi dalla crisi provocata dal Covid-19
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Il Comitato europeo dei diritti sociali, in una dichiarazione rilasciata il 22 aprile, ha evidenziato i diritti sanciti dalla Carta Sociale Europea che sono particolarmente compromessi dalla crisi provocata dal Covid-19, quali il diritto all’occupazione e alla tutela dei lavoratori, il diritto alla sicurezza sociale, all’assistenza sociale e medica, il diritto alla protezione contro la povertà e l’esclusione sociale, il diritto all’abitazione e all’istruzione. La dichiarazione affronta ugualmente la questione dei diritti dei minori e delle famiglie, delle donne, delle persone anziane e con disabilità.

Al momento di predisporre e di mettere in atto misure supplementari per affrontare le sfide poste dal Covid-19, gli Stati membri della Carta Sociale Europea devono prendere in considerazione tutti i titolari dei diritti sociali, prestando un’attenzione particolare e un’adeguata priorità ai gruppi e alle persone socialmente più vulnerabili. Gli Stati membri devono garantire che le misure di sostegno adottate per contrastare la crisi, comprese quelle in materia economica e sociale, non comportino discriminazioni, dirette o indirette, nel godimento dei diritti sociali (come previsto all’Articolo E della Carta).

Il Comitato europeo dei diritti sociali ritiene che l’investimento nei diritti sociali e la garanzia dell’erogazione delle loro prestazioni, compatibilmente con le massime risorse disponibili, potrà mitigare l’impatto negativo della crisi e accelerare il rilancio sociale ed economico post-pandemia. Gli obblighi stabiliti dalla Carta devono servire da guida dei diritti umani per le difficili decisioni in materia di diritto, politiche e allocazione delle risorse che dovranno essere prese nei prossimi anni.

La buona riuscita degli sforzi per superare la crisi attuale dipenderà in modo determinante dal coinvolgimento delle parti sociali e della società civile nella pianificazione, nell’attuazione e nella valutazione di questi sforzi volti a garantire la legittimità e l’impatto positivo.

Karin Lukas, Presidentessa del Comitato europeo dei diritti sociali ha spiegato in un commento che “la dichiarazione mira a fornire una guida agli Stati membri, alle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, alla società civile e alle altre principali parti  interessate, precisando alcuni aspetti dei diritti della Carta applicabili nella crisi attuale.” Ha inoltre sottolineato che “le crisi, indipendentemente dalla loro causa, non dovrebbero avere come conseguenza una riduzione della protezione o del godimento dei diritti riconosciuti dalla Carta. I governi sono al contrario tenuti ad adottare tutte le misure necessarie per assicurare che i diritti sociali siano effettivamente garantiti in un momento in cui i loro cittadini hanno maggiormente bisogno di protezione.”

Il Comitato Europeo dei diritti sociali è un ente istituito nel 1995 ai sensi dell'articolo 25 della Carta sociale europea ed è composto da 15 membri indipendenti e imparziali. È incaricato di pronunciarsi sulla conformità del diritto e della prassi degli Stati membri con le disposizioni della Carta. Dispone di due procedure per accertarsi che gli Stati membri rispettino i loro impegni ai sensi della Carta: i rapporti nazionali e i reclami collettivi. Nell’ambito della procedura dell’esame dei rapporti nazionali, emette delle “conclusioni”, mentre per la procedura dei reclami collettivi adotta delle “decisioni”, raccomandazioni non vincolanti allo Stato di adottare delle specifiche misure conformi alla Carta. Un Protocollo aperto alla firma nel 1995 ed entrato in vigore nel 1998 consente alle organizzazioni sindacali nazionali e internazionali, alle organizzazioni datoriali e alle organizzazioni internazionali non governative di sottoporre al Comitato i loro reclami riguardanti le violazioni della Carta.
La Carta Sociale Europea è un trattato del Consiglio d’Europa, firmato a Torino il 18 ottobre 1961, che garantisce le libertà e i diritti fondamentali della vita quotidiana: alloggio, salute, istruzione, lavoro, tutela giuridica e sociale, libertà di circolazione delle persone, non discriminazione. Il contenuto della Carta è stato completato nella versione riveduta nel 1996 a Strasburgo.

Fonte: Consiglio d'Europa Comitato Europeo dei Diritti Sociali: comunicato stampa

Link utili: Consiglio d'Europa, European Committee of Social Rights, Carta Sociale Europea, Carta Sociale Europea versione riveduta nel 1996, Protocollo

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