Coronavirus e disabilità: intervista al Presidente del CISOM

Intervista a Gerardo Solaro del Borgo, Presidente del CISOM, Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta: continua l'attenzione e il supporto alle persone più deboli e in difficoltà

La Redazione di Abili a proteggere ha intervistato il 22 maggio Gerardo Solaro del Borgo, Presidente del CISOM, Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta, fondato nel 1970 e da subito operativo in occasione di gravi calamità. Nel 1980 a Monte Penice fu organizzato il primo Campo per persone con disabilità che diede origine negli anni successivi al "Campo Internazionale per giovani disabili" con la presenza di partecipanti provenienti da più di venti Paesi. Il CISOM ha sviluppato l'originaria vocazione medico-sanitaria ed implementato negli anni le proprie capacità logistiche e operative nei diversi settori di protezione civile.

Quali sono la filosofia e le attività del CISOM?

Il CISOM è il Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta, che è un'organizzazione molto più grande del CISOM stesso ed è presente in tutto il mondo e ha come principale scopo quello di aiutare i più deboli nelle loro diverse disabilità. Tutte le varie parti dell'Ordine di Malta si dedicano al supporto alla persona in difficoltà, noi in particolare in emergenza siamo "la protezione civile dell'Ordine di Malta" con gli stessi volontari che vanno a Lourdes ogni anno, a Loreto, che portano i ragazzi disabili a fare i campi estivi ogni anno. Ogni anno organizziamo un campo internazionale, con tutte le altre organizzazioni dell'Ordine di Malta nel mondo, rivolto a un centinaio di ragazzi con disabilità per dieci giorni di vacanza generalmente al mare, riuscendo a dare un po' di tempo libero alle famiglie che spesso ne hanno bisogno. Abbiamo nell'attività di protezione civile del CISOM una particolare attenzione anche per le persone più in difficoltà, che possono essere sia disabili, ma anche persone anziane o con difficoltà psicologiche.

All'interno del CISOM, abbiamo un gruppo nel nord Italia che si sta specializzando ad aiutare, muovere le persone con gravi disabilità anche nel momento di un'emergenza, come un terremoto, perché durante un terremoto, se una casa dove vengono ricoverati dei disabili viene colpita, dobbiamo poter intervenire senza i loro dispositivi normali, che magari sono andati persi o rotti, e soccorrere con le risorse che abbiamo queste persone non autosufficienti, con un soccorso specifico. All'interno dell'Ordine di Malta come protezione civile abbiamo un'inclinazione a privilegiare chi è più in difficoltà e sicuramente il disabile è quello che noi privilegiamo più di tutti.

In questo periodo di emergenza Coronavirus, quali richieste più frequenti avete ricevuto e da quale tipologia di popolazione vulnerabile?

Sicuramente le persone che hanno meno possibilità di mobilità, che hanno bisogno di una cura giornaliera, di andare giornalmente negli ospedali, del trasporto e tutto quello che si dà per scontato che in questi giorni non lo è, quindi dal fare la spesa, dal poter uscire, all'avere la badante o non che viene in casa. Molto spesso la persona con disabilità che ha un aiuto in casa improvvisamente si sente solo ed è solo, quindi siamo andati a cercare di capire quali erano le necessità e abbiamo capito che in questa situazione avevamo meno protocolli pronti perché nessuno di noi se lo aspettava, quindi siamo stati più reattivi che proattivi. Capendo le difficoltà delle persone sul territorio, abbiamo immediatamente supplito a quelle che erano le loro necessità più semplici: fare la spesa, l'aiuto, la vicinanza, il sentirsi soli e abbandonati, le persone abituate a guardare dalla finestra e vedere movimento, di colpo non hanno visto più niente quindi si sentono abbandonate e con i volontari su tutto il territorio abbiamo cercato di venire incontro a queste persone e dare un aiuto.

Come era la vostra rete di collaborazione a livello territoriale?

Noi abbiamo una grande fortuna, di essere uno dei pochi Corpi che ha un ufficio centrale, quindi eravamo coordinati dalla Direzione centrale a Roma e ogni raggruppamento o gruppo, nei paesini anche più piccoli e più remoti d'Italia, era in coordinamento con il centro, con il Comune e con la Regione o con Provincia o con le chiese locali, essendo un corpo anche religioso. Dal territorio provenivano le richieste, specialmente dal Comune e dalle chiese.

I nostri volontari di protezione civile hanno un'esperienza con persone disabili proprio per la loro esperienza a Lourdes, a Loreto, nei pellegrinaggi, nei campi estivi, sanno come comportarsi, sanno muovere, sanno intervenire, sono intervenuti su tutto il territorio, nei paesini più piccoli, visto che spesso nelle grandi città c'è tanto volontariato, ma nei paesini più piccoli, dove i giovani ce ne sono di meno, la percentuale di volontari è minore, là ci siamo indirizzati. 

I volontari come hanno vissuto questo periodo di emergenza?

Stranamente in maniera abbastanza tranquilla, perché in tempo di pace i nostri volontari sono attivi nel loro territorio, hanno soltanto applicato le regole al loro territorio, che conoscono bene e questa è la nostra grande fortuna: essere organizzati centralmente, ma essere sparsi su tutto il territorio ci ha permesso di far sì che dove eravamo presenti e dove eravamo attivi potevamo dare un supporto autonomo e radicale.

Ringraziamo Gerardo Solaro del Borgo, Presidente del CISOM, per la disponibilità dimostrata, Luigi Di Iorio e Giorgia Caprioli per la collaborazione. 

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Foto: CISOM

Link utili: CISOM - Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine Di Malta