Coronavirus e diritto alla mobilità: intervista al presidente di ANGLAT

La redazione di Abili a proteggere ha intervistato Roberto Romeo, presidente dell'ANGLAT: tra i temi affrontati il diritto alla mobilità

Il 6 aprile la redazione di Abili a proteggere ha intervistato Roberto Romeo, presidente dell'ANGLAT, Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti: tra i temi affrontati il diritto alla mobilità delle persone con disabilità, dei familiari, assistenti e caregiver.  

Come stanno vivendo le persone con disabilità questo momento di coronavirus?

È un periodo abbastanza particolare perché le limitazioni incidono fortemente sia nei confronti delle persone con disabilità ma anche dei loro familiari, assistenti e caregiver familiari. Parliamo di mobilità in primis, perché è la nostra materia principale per la quale noi interveniamo a livello normativo e legislativo, ma c'è un altro aspetto legato all'assistenza, ai servizi alla persona, all'accesso ai servizi ad esempio per l'erogazione di ausili, presidi, protesi, tema che il Governo deve attenzionare anche se le competenze sono regionali. 

Che supporto riesce a dare l'Anglat in questo periodo di coronavirus alle persone con disabilità?

Sicuramente il monitoraggio sulle norme che stanno uscendo in questo periodo ci ha visti presenti, pronti e attenti affinché proprio la mobilità sia tutelata, pensiamo ad esempio ai rinnovi delle patenti che sono in scadenza in questo periodo o ai rinnovi di contrassegno di parcheggio per disabili. Abbiamo segnalato a vari parlamentari e anche al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di specificare che anche tale tipologia di documenti sono comunque necessari e vanno indicati all'interno della normativa di riferimento.

Poi a livello locale molte sedi prevedono la presenza, rappresentanza e l'affiancamento in base alle necessità delle persone che sono presenti nelle varie province. Se pure limitatamente, perché diventa difficile muoversi, la nostra presenza c'è ed è a disposizione delle persone con disabilità e dei loro familiari.

Quali bisogni arrivano dalle delegazioni territoriali dell'Anglat?

I bisogni legati alla possibilità di avere i servizi di assistenza domiciliare garantiti nel rispetto delle normative e le attenzioni in termini di sicurezza, visto il periodo legato alla crisi del covid-19: quindi mascherine, guanti devono essere garantiti e presenti per gli operatori che svolgono i servizi di assistenza domiciliare per varie tipologie di assistenza. Se le persone hanno necessità di andare al lavoro e andare a fare la spesa o in farmacia, devono poterlo fare senza grosse limitazioni, nel rispetto delle norme di salvaguardia della salute. Le Forze dell'Ordine o gli addetti ai controlli dovrebbero anche capire le specifiche esigenze legate alla mobilità delle persone con disabilità motoria e gli aspetti legati alle opportunità necessarie per potersi muovere (rinnovi delle patenti di guida) tenendo conto delle proroghe ad hoc sui documenti d'identità che dovrebbero essere garantite a chi ha una patente di guida speciale. La libertà di movimento per le persone con disabilità e loro familiari deve essere garantita perché sappiamo bene quanto è importante muoversi per ognuno e ancor di più lo è per chi ha una disabilità motoria o per i familiari che devono muoversi necessariamente perché i loro assistiti con disabilità gravi e gravissime necessitano di assistenza, protesi, presidi, terapie farmacologiche. 

Possiamo lanciare un messaggio positivo?

Sicuramente ce la faremo però è importante rispettare le indicazioni: è importante utilizzate sempre le protezioni necessarie per salvaguardare se stessi e l'incolumità degli altri. Siamo certi che il Governo troverà le soluzioni che possono far riprendere tutte le attività, da quelle produttive che vanno a generare non solo opportunità di lavoro, ma anche le necessità che le persone con disabilità hanno a partire dalla mobilità all'inserimento lavorativo, al tempo libero, con tempi sicuramente più lunghi. L'importante è guardare sempre in maniera positiva perché dallo stravolgimento delle nostre abitudini quotidiane possiamo ripensare a un mondo, a un Paese che sia più a dimensione d'uomo e più vicino quindi alle esigenze di ogni singolo, partendo da chi effettivamente si trova in una condizione peggiore rispetto agli altri, per disabilità o anche per malattie e patologie, per cui hanno necessità di essere maggiormente curati, sostenuti e protetti.

L'intervista è disponibile nella versione integrale e sottotitolata sul nostro canale youtube Abili a proteggereNiente di Speciale è la sezione del sito dedicato alle interviste della redazione Abili a proteggere, perché non esistono bisogni speciali ma specifiche necessità. 

Ringraziamo Roberto Romeo per la disponibilità dimostrata. 

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