La sicurezza e l’efficienza dei soccorsi in Basilicata fanno un balzo in avanti: è imminente l’attivazione del Numero Unico di Emergenza Europeo (Nue) 112. Un unico numero per chiamare Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Soccorso Sanitario, garantendo una risposta più rapida e geolocalizzata per tutti i cittadini lucani. Il 112, già attivo in gran parte d’Europa, semplifica l’accesso all’aiuto in caso di bisogno, filtrando le chiamate improprie e velocizzando l’invio delle Forze dell’ordine e del personale sanitario sul luogo dell’emergenza. Per presentare i dettagli del Nue, disposto dalla legge 124/2015 in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche su indicazione dell’Unione europea, la Regione ha convocato una conferenza stampa lo scorso 13 novembre nella Sala Inguscio, a Potenza.

All’incontro sono intervenuti Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata, Pasquale Pepe, Vice Presidente e assessore regionale alle Infrastrutture, Michele Campanaro, Prefetto di Potenza, Cristina Favilli, Prefetto di Matera, Giovanni Di Bello, Dirigente della Protezione Civile regionale, e Salvatore Refolo, responsabile Nue 112 Puglia.
L’attivazione ufficiale del Nue partirà il prossimo 18 novembre quando saranno inclusi i comuni appartenenti ai distretti telefonici di Potenza (0971), Melfi (0972) e Muro Lucano (0976). Il 2 dicembre 2025 sarà la volta delle aree di Matera (0835) e Lagonegro (0973). L’iter di attivazione si è concretizzato attraverso un accordo con la Regione Puglia: a Modugno, in provincia di Bari, è ubicata la centrale unica di risposta (Cur) a cui saranno smistate le telefonate dei residenti in Basilicata. La Puglia, dunque, si occuperà della gestione completa del servizio, inclusa la tecnologia, la manutenzione e il personale. La scelta di appoggiarsi alla centrale pugliese consentirà un risparmio economico rispetto alla creazione di un centro autonomo in Basilicata, che comporterebbe tempi lunghi tra aspetti infrastrutturali e formazione di personale ad hoc, ma anche di poter contare su un know - how già acquisito dalla centrale di Modugno, operativa da oltre un anno. Il Presidente Vito Bardi, introducendo la conferenza stampa, ha sottolineato come oggi la Basilicata si allinei all’Europa: “Non è solo un semplice cambio di numeri, ma di filosofia. Il 112 è già la porta d’accesso all’aiuto in gran parte del continente europeo, un simbolo di civiltà e di efficacia che anche la nostra regione abbraccia". “La vera rivoluzione – ha detto Bardi – sta nella Centrale Unica di Risposta che svolge una funzione essenziale di filtro. Si stima che circa il 50-60% delle chiamate ai numeri di emergenza siano improprie (scherzi, errori, richieste non urgenti); il 112 intercetta e scarta queste chiamate, liberando gli operatori delle Forze dell’Ordine e del soccorso sanitario che potranno concentrarsi esclusivamente sulle emergenze reali. Inoltre, la tecnologia del 112 garantisce la localizzazione immediata e precisa del chiamante, un fattore cruciale nel nostro territorio”.
Il sistema è anche multilingue, con operatori in grado di gestire le richieste in circa 40 lingue diverse, è accessibile a persone con disabilità, comprese quelle uditive, grazie a canali digitali dedicati.
A questo proposito, Salvatore Refolo ha posto l'attenzione sul ruolo delle nuove tecnologie a supporto dell'accessibilità. In particolare, attraverso l’app “Where Are U”, collegata al Nue 112 e già diffusa in tutta Italia, è possibile inviare la propria posizione esatta ai soccorritori ed effettuare chiamate mute, utili in situazioni critiche in cui non è possibile parlare.
Fonte: Regione Basilicata,
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