Pubblicato uno studio su disastri e disabilità nella Giava orientale in Indonesia condotto da Erna Setijaningrum professore associato e direttore del Master of Public Policy Program presso il Department of Public Administration, Universitas Airlangga a Surabaya, Indonesia, Asiyah Kassim, docente presso la Facoltà di Scienze amministrative e studi politici dell'Universiti Teknologi MARA di Shah Alam, Malesia, Agie Nugroho Soegiono, docente presso il Dipartimento di Pubblica Amministrazione, Universitas Airlangga a Surabaya, Indonesia e Putu Aditya Ferdian Ariawantara, docente presso il Dipartimento di Pubblica Amministrazione, Universitas Airlangga a Surabaya, Indonesia "Oltre il tokenismo, verso la resilienza: promuovere un cambiamento paradigmatico dalle narrazioni intersecanti tra disastro e disabilità nella Giava orientale, Indonesia".
L'intersezione spesso trascurata tra disastro e disabilità nelle iniziative di gestione dei disastri, si traduce in un impatto sproporzionato sulle persone con disabilità, rafforzando le barriere esistenti ed erodendo la resilienza complessiva. Attraverso un'esplorazione delle prospettive personali di 17 persone con disabilità nelle zone indonesiane più esposte ai disastri, lo studio cerca approfondimenti sull’amplificazione dei rischi ma anche sui percorsi di resilienza tracciati attraverso esposizioni successive.
Nonostante le barriere infrastrutturali esacerbino le ansie dei disastri, si genera una resilienza tra le persone che si sostengono a vicenda grazie all’esperienza acquisita attraverso esposizioni ripetute, contrastando così la loro esclusione.
I risultati rivelano inoltre che alcune forze sociali sostengono, attraverso lo stigma, l’emarginazione, ma, al contempo, investono in solidarietà mentre le persone con disabilità si uniscono durante le crisi. Questo è un appello a sfruttare capacità attualmente trascurate, coinvolgendo in modo significativo persone con disabilità con esperienze vissute nella gestione dell'esclusione, per implementare strategie basate sul contesto ed in grado di colmare le lacune dei sistemi carenti. In questo modo si vuole rispondere alle richieste di paradigmi inclusivi che promuovano la partecipazione prioritaria delle persone con disabilità nella implementazione di iniziative di resilienza eque a vantaggio di tutti.
L'impatto dei risultati dello studio
La ricerca esplora le esperienze vissute da 17 persone con disabilità durante i disastri nella Giava orientale, Indonesia. Nonostante i crescenti impegni governativi per includere la disabilità, le persone affrontano ancora barriere e rischi amplificati quando si verificano catastrofi. Lo studio rivela come infrastrutture inaccessibili, canali di comunicazione frammentati e atteggiamenti sprezzanti, emarginino i cittadini con disabilità ostacolando l'evacuazione e l'accesso ai servizi essenziali post-disastro.
Guardando al futuro, lo studio sottolinea due imperativi: smantellare le barriere che perpetuano il trattamento diseguale durante le crisi, insieme alla promozione del coinvolgimento partecipativo degli individui con disabilità, per guidare strategie basate sul contesto che colmino le lacune dei sistemi carenti. In definitiva, la ricerca richiede paradigmi inclusivi che integrino gli esperti con disabilità come leader, per sostenere l'accessibilità, la giustizia sociale e la resilienza. Ciò è in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD), che sostiene l'inclusione e l'accessibilità della disabilità in tutti gli aspetti della società (Nazioni Unite, 2006). Negli ultimi anni si è assistito a crescenti sforzi per implementare approcci inclusivi in settori dello sviluppo quali istruzione, assistenza sanitaria, acqua, servizi igienici e sanitari (WASH) e oltre, come parte della promozione dei diritti e delle opportunità per le persone con disabilità a livello globale. Tale slancio si estende anche alla riduzione del rischio di catastrofi e ai contesti umanitari, in particolare con l'intensificato riconoscimento degli impatti sproporzionati dei disastri sostenuti dalle comunità con disabilità, insieme alla loro sottorappresentazione negli attuali processi decisionali DRRM (Disaster Risk Reduction Management).
I rappresentanti della comunità delle persone con disabilità hanno sempre più richiamato l’attenzione sulla necessità di porre rimedio a queste emarginazioni sistemiche e alle barriere che caratterizzano le politiche di pianificazione delle emergenze, sottolineando gli approcci necessari per smantellare gli ostacoli e rafforzare l’inclusione
Ricerche approfondite hanno inoltre documentato un inquietante schema che vede le persone con disabilità alle prese con impatti di calamità sproporzionati, che determina una mortalità drasticamente più elevata accanto alle difficoltà di accesso al supporto post emergenze.
I quadri integrali, tra cui il Sendai Framework for Disaster Risk Reduction e l'UNCRPD, mettono in luce la partecipazione attiva nella pianificazione dei disastri come chiave per far progredire paradigmi inclusivi. Tuttavia, l'attuazione di questi principi si basa sulla creazione di risorse, competenze e capacità necessarie per incorporare l'accessibilità nei protocolli. Di conseguenza, iniziative tese a promuovere affiliazioni con gruppi di persone con disabilità e ad investire nelle loro capacità di gestione dei disastri possono offrire percorsi per personalizzare politiche e pratiche di supporto che tengano conto delle esigenze specifiche di questa comunità quando si trovano ad affrontare calamità.
Fonte: Cogent Social Sciences su Taylor and Francis
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Link utili: Universitas Airlangga a Surabaya Indonesia, Universiti Teknologi MARA di Shah Alam Malesia, Quadro di Sendai per la riduzione del rischio di catastrofi 2015-2030, ONU Organizzazione Nazioni Unite, UNDRR, OMS, Internal Review Board (IRB)