Uragano Matthew: Cbm in soccorso dei disabili

L’uragano Matthew, che lo scorso 4 ottobre si è abbattuto sull'isola di Haiti con piogge torrenziali e raffiche di vento, ha devastato il Paese, causando ad oggi 840 morti, un numero che cresce di ora in ora. 
Cbm, organizzazione umanitaria internazionale che si occupa della cura e della prevenzione della cecità e della disabilità nei Paesi del Sud del mondo, pone un accento particolare sulle persone con disabilità che abitano Haiti, perché sono loro le più vulnerabili: la loro prima difficoltà è riuscire a mettersi in salvo

 

La distruzione da un giorno all'altro delle reti di sostegno, la perdita o la compromissione dei propri dispositivi di assistenza, così come le maggiori difficoltà nel reperire beni di prima necessità o nell'accedere agli aiuti rendono necessario un intervento più che mai tempestivo, affinché nessuno sia lasciato indietro.

"L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità - si legge in una nota del Cbm - stima che il 15% della popolazione globale convive con una disabilità. In ogni emergenza o calamità naturale il tasso di mortalità delle persone con disabilità è il doppio rispetto al resto della popolazione. Le ragioni vanno ricercate nella difficoltà o impossibilità di accedere agli avvisi di emergenza, ai rifugi, nella perdita o il danneggiamento degli ausili che permettono di muoversi, nell'aumentata difficoltà di accedere agli aiuti umanitari di base. Allo stesso tempo le emergenze possono aumentare il numero delle persone che sperimentano una disabilità, sia a breve che a lungo termine, per le ferite riportate e per l’interruzione dei servizi medici.

La squadra di Cbm di Haiti sta già lavorando ad un piano di intervento nelle zone colpite. Cbm supporta più di 20 tra progetti e partner ad Haiti. Tre di questi hanno basi nelle zone colpite, ma fortunatamente nessuno di essi si trova al momento coinvolto. Stefan Dofel, direttore dell’ufficio regionale di Cbm America Latina, conferma la gravità della situazione ad Haiti, soprattutto a Port-au-Prince, dove molti bambini con disabilità e le loro famiglie stanno cercando rifugio.

Tre scuole di CBM che accolgono bambini con disabilità sono state gravemente danneggiate: l’Arche Chantal, che accoglie 20 bambini con disabilità, la Simon School per bambini sordi e la Shaa School per studenti con disabilità visive. Gli studenti sono stati ricoverati in rifugi temporanei e necessitano di beni di prima necessità, come acqua, cibo e vestiti.

Si stima che circa 100 persone con disabilità nella zona hanno bisogno di supporto immediato. Sin dalle prime ore dell’emergenza l’Unità di risposta alle emergenze di Cbm si è attivata per portare aiuto alle persone con disabilità. Il piano di aiuti prevede una prima fase di individuazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie per assicurarsi che vengano incluse e raggiunte dagli aiuti umanitari e possano accedere alla distribuzione di beni di prima necessità, come acqua, cibo e ripari.

La seconda fase dell’intervento prevede un aiuto concreto per la ricostruzione delle abitazioni distrutte e il supporto alle attività di sostentamento attraverso la distribuzione di sementi per l’agricoltura e di piccoli animali per l’allevamento. La terza fase prevede, una volta terminata la prima emergenza, l’implementazione in tutto il Paese di attività volte alla prevenzione del rischio.

Fonte: Agensir

Link utili: Cbm, Arche Chantal 

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