Smartphone e tablet per disabili: la via dell’integrazione

Presso l'azienda padovana Tiflosystem si producono ausili per persone con disabilità al fine di rendere possibile l'autonomia. Il fondatore, Davide Cervellin, continua a fare ricerca


Davide Cervellin è cieco ed è un visionario a tempo pieno. Nella sua impresa, la Tiflosystem di Piombino Dese (Padova), progetta e produce ausili che sono di supporto nella vita dei disabili, in particolare dei ciechi. Il suo pensiero: «Se soddisfiamo i bisogni dei disabili, i disabili smettono le vesti degli assistiti per diventare autonomi, produttori di reddito e leva per l’economia».

Oggi, alla Tiflosystem, trent’anni di attività per i quali si è mosso con un video di auguri anche Andrea Bocelli, si realizzano strumenti quali Maestro, una macchina per la lettura a uso dei ciechi; Fox, macchina di lettura portatile; Volo, un video ottico leggero e orientabile, cioè un vero e proprio sistema ingrandente per ipovedenti e sono tutti strumenti che possono essere connessi con smartphone e tablet. Per non dimenticare lo SmartVision, smartphone accessibile alle persone cieche che può essere utilizzato con touch screen, tastiera o comandi vocali, e il Braille Sense Mini, tablet braille con sintesi vocale, grazie al quale i non vedenti possono navigare in autonomia sul web.

«A metà anni 80 - spiega l’imprenditore Cervellin - lavoravo come programmatore alle Generali e, dopo un viaggio in Germania, avevo fatto acquistare il primo terminale braille: così, io, cieco, potevo competere con gli altri perché ero come gli altri». E il pensiero successivo è stata un’equazione: «Se io ero diventato autonomo perché non rendere il mio percorso accessibile anche agli altri disabili?». Magari facendo tesoro dell’esperienza di cui Cervellin, come presidente della sezione di Treviso dell’Unione italiana ciechi, si era reso protagonista: a Treviso aveva fondato il primo centro informatizzato di stampa in braille, sfruttando l’idea dell’ingegner Enzo Talamini, collega alle Generali, che aveva creato il programma PcBra, utilizzabile da tutti, per cui le parole scritte diventavano un file in braille poi stampabile.

Nel 1987 Davide, con la moglie Lucia Guderzo e con l’ingegner Talamini fondano Tiflosystem, semplicemente “i sistemi per i ciechi” (dal greco tiflos cieco). I progetti realizzati sono decine: la Casa-ufficio intelligente Lucy dove, grazie alla domotica, un disabile è del tutto autonomo, fino al programma WinLucy che agevola i ciechi nella lettura dei quotidiani. Questo programma, in particolare, è il fiore all'occhiello di Davide, è nato dopo la scomparsa prematura della moglie Lucia e viene distribuito gratuitamente a tutti i ciechi dalla Fondazione intitolata proprio a Lucia Guderzo. (...)

Piccoli passi, dalla tecnologia compensativa più spinta degli smartphone in braille, alle professioni. L’aggettivo impossibile non esiste: il disabile è cittadino del mondo, viaggia, consuma, lavora. Magari nella fattoria dei sensi Toccare il cielo, voluta da Davide a Baone, sui Colli Euganei. Un casolare immenso adibito ad agriturismo, uliveti e vigneti intorno da curare e seguire. Il ritorno alla terra dove tutti siamo uguali perché la storia della Tiflosystem insegna che la fragilità è risorsa e che la vita pulsa nelle piccole cose, negli angoli dei giorni.

Fonte: Il Sole 24 ore

Link utili: Tiflosystem, Unione Italiana Ciechi sezione Treviso