CESVOT e ATISB insieme per “Emergenza e Disabilità”

Il progetto è stato sviluppato prima con uno studio teorico per poi approdare ad un'esercitazione sul campo con una prova di evacuazione di un edificio scolastico. 

 

Emergenza e Disabilità è il titolo del progetto promosso dal Centro Servizi Volontariato Toscana, dall'Associazione Toscana Idrocefalo e Spina Bifida, grazie alla collaborazione della Protezione Civile della Provincia di Firenze, del CSE (Centro Studi Emergenze), dell'Associazione AFFSM (Associazione Fenice Familiari Salute Mentale), del 118 e dell'Istituto Comprensivo "Coverciano" di Firenze da settembre 2012 a maggio 2013 

Ma partiamo dall’origine, cosa fa e come nasce l’Associazione ATISB? L’Associazione riunisce le famiglie della Toscana e di parte dell’Umbria, nel cui nucleo è presente un portatore di spina bifida. È stata fondata nel 1983 per volontà di alcuni genitori ed ha trovato immediata collocazione al fianco del Centro Medico per la spina bifida presso l’Ospedale Meyer di Firenze.

Il progetto ha previsto tre fasi:
• corso di formazione per volontari sulle specificità della gestione delle emergenze, con presenza di disabili
esercitazione pratica di evacuazione di un edificio scolastico
• realizzazione di un cd didattico, con gallery fotografica, lezione frontale e video delll'esercitazione

L’esercitazione ha coinvolto tutta la popolazione scolastica comunale (bambini, insegnanti, personale non docente), insieme a giovani disabili, che si sono prestati a fare da "attori".
L’Associazione Atisb ha diffuso, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale, il cd presso 198 Istituti comprensivi della Toscana (circa 250 plessi) e lo rende disponibile a tutti coloro che ne sono interessati.

Analizziamo la presentazione "Disabilità in emergenza". La lezione frontale del cd didattico concentra l’attenzione su tre macro aree: disabilità, emergenza, piano di sicurezza e stato dell’arte. Nella prima sezione si analizza nel dettaglio l’evoluzione del termine disabilità partendo dalla classificazione ICIDH a quella attualmente in vigore ICF; la seconda sezione è dedicata alla definizione dell’emergenza e alle differenti reazioni che può provocare negli individui; la terza si sofferma sulla necessità di dotarsi di un piano di sicurezza per gestire al meglio l’emergenza. Molta attenzione quindi è riposta nella fase di pianificazione necessaria alla gestione ottimale dell’emergenza (studio delle caratteristiche dei luoghi, con particolare riferimento alle vie di esodo, necessità di conoscere il numero delle persone presenti e la loro ubicazione, con particolare riguardo alle persone che necessitano di attenzioni specifiche, numero di addetti all'attuazione e al controllo del piano, nonché all'assistenza per l'evacuazione, sistemi di rivelazione e di allarme, livello di informazione e formazione). Si prende spunto dal lavoro del FEMA, USA Federal Emergency Management Agency, sulle linee guida verso i disabili (stima del rischio, creazione rete supporto, stima della capacità di risposta,“Preparing for Disaster for People with Disabilities and other Special Needs”, 2004) per riflettere sul ruolo degli enti locali al riguardo e si analizza l'utilizzo e accessibilità delle tecnologie assistive in emergenza. La presentazione si conclude dando spazio alla sicurezza delle persone disabili nei luoghi di lavoro. 

L’associazione, attraverso questo progetto, ha messo in risalto un importante problema: superare il concetto o meglio il preconcetto che una persona disabile è incapace di tutelarsi e tutelare è il primo step. La sfida più grande è come rendere la persona con disabilità autonoma e capace di aiutare gli altri.

Con la speranza che questo sia solo un inizio, uno spunto di riflessione per fare altro e di meglio possiamo concludere che i termini “emergenza e disabilità” dovrebbero entrar a far parte del vocabolario comune per tutti coloro che trattano situazioni di rischio e che collaborano con la comunità, perché il disabile è comunità.

La redazione ringrazia l'Associazione ATISB per aver condiviso i contenuti del progetto.

Fonte: Redazione

Link utili: Centro Servizi Volontariato ToscanaAssociazione Toscana Idrocefalo e Spina BifidaProtezione Civile della Provincia di FirenzeICFFEMA