Come relazionarsi con ragazzi/e con autismo: il Vademecum sul soccorso alle persone con autismo

Il vademecum sul soccorso alle persone con autismo è strutturato in più sezioni: dalle nozioni di base sull'autismo, alle indicazioni su come riconoscere una persona con tale sindrome e come comportarsi nel caso sia coinvolta in una situazione di emergenza. Clicca qui per consultarlo.

Il vademecum è un libro da tenere nella cassetta degli attrezzi, in questo caso nel mezzo dei vigili del fuoco, e da adoperare e consultare in caso di incendi, esondazioni, terremoti ecc. quando a essere soccorso sia una persona con autismo poco o per niente collaborativa e magari in preda a un attacco di panico che potrebbe immobilizzarlo. Sono state, inoltre, raccolte in un moschettone delle schede con le immagini dei vari scenari di soccorso per poter comunicare rapidamente con le persone con disturbi ASD. 

Riportiamo diverse indicazioni utili per sapersi relazionare con persone con autismo

Innanzitutto non si tratta di una patologia unica, ma di un gruppo di disturbi di natura neurobiologica più correttamente definiti Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) i cui sintomi si manifestano precocemente e permangono per tutto il corso dell’esistenza.

Vi è una enorme variabilità sia nella presentazione e gravità dei sintomi principali sia in relazione a sintomi non-ASD, come la capacità cognitiva, la capacità di linguaggio espressivo, le modalità di insorgenza e le comorbidità mediche e psicopatologiche. Pur nelle differenti manifestazioni cliniche vi è la presenza di pattern comportamentali atipici che si possono riassumere in (DSM-5, 2013):

A. Deficit nella comunicazione e nell’interazione sociale

B. Comportamenti e interessi, ristretti e ripetitivi.

Rispetto ad altri tipi di disabilità che spesso si configurano come un minore funzionamento (ad esempio motorio per le disabilità fisiche, di salute per le malattie croniche, ecc.), ma conservano una neurotipicità di pensiero, il Disturbo dello Spettro Autistico si presenta come una modalità di funzionamento diversa. In particolare, i deficit sociali, comunicativi e relazionali sono dovuti all’incapacità da parte delle persone con autismo di “capire” come funziona il mondo degli altri. Mancano di intuizione non solo per quanto riguarda il mondo sociale ma anche il succedersi degli eventi. Per questo faticano a sopportare i cambiamenti di routine e gli imprevisti, a collaborare e ad avere iniziativa nel risolvere problemi anche banali, come spostarsi da una zona di pericolo; per la stessa ragione possono entrare in crisi per le attese o per il fatto di dover aspettare il proprio turno o per altre situazioni simili.

Le persone con autismo non hanno la capacità di mettersi nei panni dell’altro o di comprendere che le persone reagiscono ai comportamenti altrui, perciò non sanno collegare una reazione che vedono nell’interlocutore con il proprio comportamento, non capiscono perché gli altri possono essere arrabbiati, tristi, felici o cercare il contatto sociale. Vi è evidenza che anche gli stimoli sensoriali vengono elaborati dalle persone con autismo in modo alquanto diverso rispetto alla popolazione neuro tipica (NT). Una sirena, un oggetto “fuori posto” può condurle ad una crisi di agitazione; un tono dell’eloquio concitato, un rumore anche del tutto sopportabile per noi, può indurle a tapparsi le orecchie e scappare in un altro luogo.

Tutto ciò può far vivere le persone con autismo in un perenne stato di ansia o angoscia non riuscendo a comprendere se le persone vicine, i loro comportamenti e i loro approcci saranno amichevoli oppure ostili, come e quando situazioni sgradevoli o difficili termineranno o addirittura se termineranno. Angoscia che può sfociare in comportamenti ossessivamente ripetuti, sequenze di movimenti stereotipati o addirittura atteggiamenti auto o etero aggressivi. Il linguaggio verbale non sempre è presente e anche quando lo è il suo utilizzo può essere bizzaro o privo apparentemente di senso.

Le difficoltà possono riguardare non solo la produzione del linguaggio, ma anche e soprattutto la sua comprensione (e quindi anche persone con autismo che si esprimono molto bene possono avere difficoltà a capire il senso di quanto viene loro detto, in particolare se si utilizza un linguaggio ricco di sfumature, metafore, ironia, ecc.). Per gli stessi motivi possono avere difficoltà di fronte a domande articolate o che contengano il “perché?”, alle quali possono rispondere in maniera non appropriata o con la ripetizione della domanda stessa. Non di rado al Disturbo sono associati ritardo mentale e condizioni mediche di altro tipo (ai fini della sicurezza, in particolare, si tenga conto che vi possono essere in comorbidità quadri epilettici).

La prevalenza è tutt’altro che rara: il dato più recente del Center for Disease Control and Prevention Epidemiology Program Office riporta 1 caso ogni 68 bambini nella fascia di età di 8 anni (CDC, 2014). 

POSSO RICONOSCERE UNA PERSONA CON AUTISMO VEDENDOLA?

Le persone con autismo non hanno particolari caratteristiche fisiche utili a identificarle. In certi casi (non in tutti) possono manifestare atteggiamenti tali da farci ipotizzare che ci troviamo di fronte ad una persona con autismo, ad esempio:

  • impaccio motorio e una certa rigidità nei movimenti;
  • deambulazione sulle punte o andatura anomala;
  • presenza di stereotipie motorie (sfarfallii o battiti delle mani o delle dita, gesti e movimenti ripetuti, tic, ecc.);
  • difficoltà a guardare negli occhi; assenza o povertà di espressioni del volto; assenza o povertà di gesti comunicativi;
  • emissione di suoni, strilli, a volte ripetitivi o sghignazzi fuori contesto; manifestazioni verbali stereotipate (ripetere parole o frasi fuori contesto);
  • sembrare indifferenti alla presenza dell’altro o accostarsi troppo alla persona magari per osservare/toccare/annusare un dettaglio.

POSSO RICONOSCERE UNA PERSONA CON AUTISMO DAL MODO IN CUI INTERAGISCE CON ME?

E' molto più semplice riconoscere individui con autismo nel momento in cui si interagisce con loro, soprattutto se si presta attenzione ai seguenti dettagli:

  • possono sembrare distanti o indifferenti agli altri o di contro essere troppo espansivi (toccarvi, avvicinarsi troppo, fare domande inappropriate al contesto, ecc.);
  • possono essere in difficoltà ad interpretare i vostri gesti o i vostri discorsi;
  • possono rispondere in modo inadeguato alle domande o non rispondere proprio, o rispondere ripetendole;
  • possono darvi risposte inattendibili o contraddittorie specie se la domanda che rivolgete loro è complessa o contiene connettivi come “e”, “non”, “o”, “se” (ad esempio, di fronte a una proposta come “vuoi stare qui o andare a casa?” possono rispondere “a casa” e subito dopo, se la domanda diventa “vuoi andare a casa o stare qui?”, rispondere “stare qui”, facendo eco all’ultima parola);
  • possono prendere alla lettera similitudini o metafore; nella conversazione possono non essere aderenti al contesto relazionale e portarvi verso i loro interessi; possono evitare il contatto oculare o, se c’è, può comunque sembrarvi anomalo (fugace o troppo fisso);
  • possono ritrarsi se vi avvicinate o cercate di avere un contatto fisico; possono avere reazioni sensoriali anomale, come annusare o toccare, essere infastiditi da certi rumori o attratti da alcuni dettagli, giochi di luci o particolari di oggetti;
  • possono avere reazioni bizzarre rispetto al vostro tono di voce, ai vostri gesti o alle vostre espressioni del viso, dimostrando di non comprenderle;
  • possono apparentemente non dimostrare emozioni rispetto ad accadimenti che li coinvolgono; possono infastidirsi se li incalzate o se devono attendere o se si verificano cambiamenti nelle loro routine o se accadono eventi imprevisti;
  • possono avere reazioni auto lesive o etero aggressive se il livello di stress è elevato; possono avere difficoltà nel comprendere le conseguenze delle proprie azioni o degli eventi e rischiare di mettersi in pericolo.
  • L'Importanza di comunicare per immagini: